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Conca dei Marini

by admin

Una delle tante meraviglie che rendono l’Italia universalmente ed indiscutibilmente nota come “il Bel Paese” è la costiera Amalfitana.
Essa si snoda per cinquanta chilometri tra il golfo di Napoli ed il golfo di Salerno, comprendendo sedici comuni tra cui Amalfi, naturalmente, Positano, Ravello, e tra i più piccoli Atrani e Conca dei Marini.
La “Divina Costiera” attira turisti da tutto il globo, da sempre meta del turismo del bel mondo internazionale, è dal 1997 uno dei 55 siti italiani dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO.

L’Unesco stessa nel motivarne l’inclusione nella World Heritage List cita non solo l’incredibile bellezza dei panorami ma anche il grande significato storico e culturale che la Costiera porta con sé, unitamente alla versatilità ed ingegnosità degli abitanti capaci di costruire vigneti in alto in grandi terrazze e frutteti in basso più vicini alla costa, sino ai vasti pascoli dell’entroterra.
Uno dei comuni meno estesi lungo la Costiera è Conca dei Marini, a pochi chilometri da Amalfi.

Si tratta di un paese di poco meno di 700 abitanti, prevalentemente pescatori. Da sempre i conchesi hanno fama di abilissimi marinai, da cui il nome del paese stesso, Conca dei Marini, marinai, per l’appunto.
Le caratteristiche case bianche costruite sulla scogliera circondano la piccola baia, la Marina di Conca, che un tempo fu luogo di attracco di Gianni agnelli, e luogo di soggiorno di Carlo Ponti e Sofia Loren, Jaqueline Kennedy e la principessa Margaret d’Inghilterra.

Le casette sono costruite su due piani, il primo adibito a cantina e a deposito per le attrezzature da pesca e il più alto, riparato dall’acqua, è destinato ad essere abitato.
Il vero tesoro di Conca dei Marini è, tuttavia, la Grotta dello Smeraldo.

Scoperta nel 1932 da Luigi Bonocore, un pescatore del luogo, essa è una cavità carsica parzialmente invasa dal mare alta circa 25 metri e larga quasi il doppio.
La parete superiore forma in un punto particolare una sorta di cupola sì da ispirare l’idea di una suggestiva somiglianza ad una cattedrale sotterranea immersa tra le onde.
Un tunnel naturale lungo 16 metri porta la luce del sole tra le rocce nella grottae la luce attraversando l’acqua la colora di tonalità smeraldo che danno il nome al luogo.

Nel 1956 sul fondale della grotta è stato allestito un presepe in ceramica ed ogni anno nel periodo natalizio sommozzatori continuano a deporre fiori ai piedi dei Gesù bambino.
In passato, la grotta si trovava presumibilmente al di sopra del livello del mare e al suo interno si sono formate numerose stalattiti e stalagmiti, tuttora visibili come tali o congiunte in colonne alte sino a 10 metri.

La grotta è raggiungibile via mare, ad esempio in battello da Amalfi, oppure con ascensore dedicato a partire dalla strada “amalfitana” soprastante o infine a mezzo scalinata.
L’esplorazione della grotta è possibile tramite zattera, consigliata infine la guida degli operatori turistici del posto.

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